"I sogni impazienti"

Amava le rondini sopra il mare
e non sapeva perché,
pioggia e vento issavano le loro vele, di guerra
in guerra, diceva alle rose selvagge
la sua collera, gli orizzonti portavano via i suoi passi
verso
l’oblio, le sabbie ferite distruggevano i suoi passi
perduti.
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Ritornano i colori della terra,
l’avo nero nutriva le macchie livide
sotto gli occhi come un rebus, le carovane
dispiegavano l’oro sulla stoffa dei sogni
al bordo dell’oblio.
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Vedo, Amleto, le parole ammassate
come legna per il grande braciere,
gli avvoltoi, il vecchio deserto, e le ossa abbandonate,
lungo la mia sete, il mio cranio implorante la rugiada,
e questi papaveri che non mi lasciano mai.